Pneumatici ricostruti
Gli pneumatici ricostruiti sono modelli che vengono ripristinati a partire da copertoni usati.
Il processo prevede che i battistrada usurati vengano eliminati e sostituiti da materiale nuovo. Una volta effettuato l’assemblamento vengono sottoposti al processo di vulcanizzazione fondendo parti vecchie e parti nuove.
Dopo l’assemblaggio subiscono intensi test per ottenere l’omologazione necessaria alla vendita.
Riconoscerli è molto facile perché hanno queste marcature:
- presentano il marchio del parametro europeo Ece Onu con la sigla “108 R” – “109 R” (per i mezzi pesanti)
- la lettera E che ne indica l’omologazione europea e il paese di produzione: per esempio E2 equivale all’Italia
- una serie di 6 numeri identificativi della fabbrica di produzione
- la denominazione “Retread” o “Ricostruito“
- il marchio del ricostruttore
- settimana e anno di ricostruzione
Ma quante volte possono essere ricostruiti? A seconda della tipologia di gomma abbiamo diverse modalità di ricostruzione:
- 3 volte per i mezzi pesanti
- 7 volte per gli aerei
- 1 volta per le automobili
Uno dei vantaggi degli pneumatici ricostruiti è sicuramente legato all’impatto ambientale: per la produzione vengono usati solo 5,5 litri di greggio, e si risparmia il 70% di energia.
Pneumatici usati
Per pneumatici usati intendiamo gomme che hanno percorso un determinato numero di chilometri e che poi sono stati smontati e montati sotto a un’altra vettura.
Al momento non c’è nessuna norma giuridica che ne regolamenta la vendita, solo le normali leggi che stabiliscono gli standard minimi per la circolazione degli pneumatici nuovi in Europa.
Naturalmente nel momento in cui si ricorre a questa scelta, si andrà incontro a numerosi problemi:
- il cambio di vettura: ogni auto ha caratteristiche diverse tra cui il peso, l’assetto e la trazione che incidono sugli pneumatici;
- la storia: non sappiamo come sono stati usati, lo stile di guida e i chilometri effettivamente percorsi;
- lo stato di usura: il limite minimo per legge è 1,6 mm, ma per poter avere performance ottimali devono avere una profondità maggiore; inoltre potrebbero avere segni di usura irregolare effetto di una scorretta manutenzione, o di una calibratura non eseguita al meglio;
- la conservazione: nonostante all’apparenza potrebbero sembrare integri, non sappiamo se siano stati conservati correttamente o se la mescola sia ancora efficiente;
- segni di foratura, tagli e irregolarità: una riparazione seppur fatta correttamente è sempre un intervento di ripristino, il che non lo rende conveniente.
Le sicurezza prima di tutto
Scegliere lo pneumatico più adatto alle proprie esigenze sicuramente non è facile, ma risparmiare a discapito della sicurezza non è la scelta migliore.
Gli pneumatici ricostruiti fanno bene all’ambiente ma sono disponibili in poche misure e, nel caso siate amanti della guida sportiva, o avete la necessità di percorrere molte curve, non sono sicuramente la scelta più adatta: infatti al momento sono consigliate su mezzi pesanti piuttosto che sulle automobili.
Gli pneumatici usati, anche se apparentemente in buone condizioni, per definizione non possono garantire le stesse prestazioni dei corrispettivi nuovi, per cui è una scelta che sconsigliamo a prescindere.
Essendo l’unico punto di contatto tra auto e asfalto non puoi scendere a compromessi: esistono sul mercato pneumatici che permettono di avere il giusto equilibrio tra prestazioni e prezzo.
Il nostro consiglio? Prima di effettuare scelte azzardate affidati al tuo gommista di fiducia o a personale qualificato: sapranno fornire risposte a tutte le tue domande e aiutarti nella scelta.
Se ti è piaciuto il nostro articolo condividilo con chi pensi ne abbia bisogno; se hai avuto esperienze con gomme usate o rigenerate raccontacela pure qui sotto nei commenti.
Don’t be mona: be wise, drive safe.
Il Team SacconGomme