Resistenza al rotolamento: che cos’è?
La resistenza al rotolamento è una forza che agisce in direzione opposta a quella di moto durante il rotolamento dello pneumatico sulla superficie stradale. Il motore per poter compensare questa forza, deve dare maggior potenza aumentando di conseguenza i consumi di carburante.
Dobbiamo tener conto che la resistenza la rotolamento costituisce il 70% delle forze che agiscono sui nostri pneumatici quindi una maggiore qualità delle gomme montate consente di contenere i consumi.
Orientativamente, una riduzione del 6% della Resistenza al Rotolamento di un’auto può abbassare i consumi di carburante dell’1%. (Fonte Pneumatici sotto controllo)
Sono molti i fattori che incidono direttamente e indirettamente tra cui la resistenza aerodinamica, il peso e la struttura dello pneumatico, le dimensioni, il livello di usura e la pressione.
Peso, struttura e dimensioni
Peso, struttura e dimensioni incidono indubbiamente sul consumo di carburante.
Uno pneumatico leggero avrà sicuramente minore resistenza al rotolamento e quindi servirà meno energia per muovere la vettura.
Anche gli elementi di cui è composto influenzano la resistenza al rotolamento:
- la disposizione di tasselli (e degli altri elementi): influiscono sulla deformazione (o flessione) dello pneumatico durante la guida;
- la mescola: per esempio pneumatici che contengono una percentuale maggiore di butadiene (e riempitivi come silice) consentono una minore resistenza al rotolamento.
Per quanto riguarda le dimensioni, la larghezza dello pneumatico è un elemento correlato direttamente al consumo di carburante: basti pensare che riducendo la larghezza di 1 cm si riduce la resistenza aerodinamica dell’1,5%.
Gli pneumatici con il profilo ribassato, invece, sono più rigidi e quindi con minore resistenza al rotolamento.
L’importanza della manutenzione: pressione e usura
Per diminuire i consumi è importantissimo eseguire una corretta e costante manutenzione.
Le gomme, infatti, devono sempre essere in buono stato e per questo è fondamentale che la pressione di gonfiaggio sia sempre al giusto livello rispettando i valori scritti sul libretto di uso e manutenzione dal costruttore.
Per esempio: se si viaggia con pneumatici sgonfi aumenterà la superficie di contatto con l’asfalto e di conseguenza l’attrito con il battistrada. L’auto dovrà fare uno sforzo maggiore per poter procedere la marcia e di conseguenza un maggior consumo di carburante.
Gli pneumatici si usurano per effetto dell’abrasione degli strati di gomma durante il rotolamento. Bisogna verificare regolarmente che non siano presenti eventuali anomalie come un’usura eccessiva o irregolare. In quest’ultimo caso dobbiamo subito rivolgerci al gommista di fiducia per evitare di dover sostituire gli pneumatici.
Classificazione energetica
Gli pneumatici, e per lo specifico la resistenza al rotolamento, sono responsabili dell’aumento del consumo carburante fino al 20%, per cui è un parametro che dobbiamo tenere in considerazione durante l’acquisto.
Diminuendo il consumo di carburante, diminuiranno anche le emissioni contribuendo a limitare l’inquinamento.
Per questo nell’etichettatura europea è riportata la classificazione energetica, che calcola quali sono le emissioni di uno pneumatico su una scala da A a G:
- per classe A si intendono gomme più efficienti con una bassa resistenza al rotolamento,
- tra le diverse classi, il consumo di carburante aumenta di circa 0,1 litri ogni 100 km
- la differenza tra pneumatici A e G è di 0.6 litri ogni 100 km percorsi.
Affidati al tuo gommista di fiducia
Quindi, scegliere gli pneumatici giusti significa poter fare fino a 5 pieni di carburante in meno durante tutto il ciclo di vita delle gomme, e il ché non è poco in termini di risparmio.
Per questo il consiglio che ti possiamo dare è quello di affidarti all’esperienza del tuo gommista di fiducia: saprà consigliarti quelli più adatti alla tua tua auto, al tuo stile di guida e al percorso che percorri abitualmente.