Robert quella notte non dormì per niente, era nervoso: sapeva che quello che sarebbe successo l’indomani a Londra, a Regent Park, sarebbe stata l’occasione della sua vita.
Robert Thomson era un giovane scenziato scozzese di 23 anni: era appassionato di chimica, elettricità e astronomia. Come tutti gli scienziati aveva un sogno: quello di inventare qualcosa di grandioso!
Aveva depositato l’anno prima, precisamene il 10 giugno 1846, il brevetto per la sua nuova scoperta: lo aveva chiamato “Aerial Wheel”, definito da lui un cuscinetto d’aria sul suolo, rotaia o strada.
Quella mattina del marzo 1847, a Regent Park vi era molta gente e per l’occasione, aveva equipaggiato l’ Aerial Wheel su una carrozza.
Tra lo stupore generale iniziò la prova e nessuno riusciva a credere a quello che stava accadendo: la carrozza viaggiava ad una velocità maggiore rispetto al solito, con una riduzione del rumore e una più facile manovrabilità. Fece circa 1200 miglia prima della rottura delle 2 ruote.
Robert Thomson quel giorno entrò nella storia: aveva inventato il primo prototipo di pneumatico, sfruttando tra l’altro, il processo di vulcanizzazione inventato da Charles Goodyear.
Ma la fortuna non girò proprio dalla sua parte: nessun imprenditori era interessato a sviluppare industrialmente la sua idea, per via del costo esoso della gomma ma soprattutto perché, in quel particolare momento storico, lo pneumatico era quasi del tutto inutile: i veicoli a cui si sarebbe potuto applicare la geniale invenzione, non erano stati ancora inventati!
Robert morì nel 1873 all’età di 51 anni con una piccola soddisfazione: fu l’unico possessore al mondo di una carrozza equipaggiata con pneumatici.